Il giorno della riapertura di Ciné 104 a Pantin, Kowalski sulla porta attende il pubblico che parla della necessità della visione in sala, “il luogo in cui ci si ritrova e in cui il corpo, lontano dallo spazio quotidiano, può farsi trasportare altrove”. Il cortometraggio è un “frammento” di un progetto più ampio, ancora in fase di lavorazione, la cui scommessa è quella di un cinema capace di relazionarsi con la fluidità e i mutamenti del nostro tempo.