Durante una gita al luna park, una bambina viene rapita mentre gioca dentro la casa degli specchi. È la terza bambina che sparisce nel giro di poche settimane. Il giorno dopo, la polizia ritrova il corpo senza vita della ragazzina sulle rive del Danubio. Moser non ha nessun indizio, ma viene a sapere che una delle fanciulle scomparse è stata ritrovata e che ora è in ospedale. Giunto lì, scopre che la piccola paziente è in stato di shock e non dice una parola dal momento in cui è stata ritrovata. Moser, però, non si perde d'animo. Venuto a sapere che forse le bambine venivano rapite per girare film pornografici, decide di provare in tutti modi a far parlare l'unica testimone. Dopo essergli stato negato dal padre il permesso di interrogare la figlia e dopo essere stato consigliato da una giovane volontaria, decide di usare Rex come “medicina”: convince, infatti, il padre a far seguire alla bambina una terapia americana che ha dimostrato l'efficacia, per superare un forte shock, della vicinanza e dell'amore di un animale; quindi lascia Rex in ospedale per qualche giorno. I miglioramenti sono incredibili, ma la bimba ancora non parla. Intanto, sparisce un'altra bambina e Moser deve correre ai ripari. Arrivato in ospedale per riprendere Rex, vede un disegno con delle case fatto dalla bambina e, presumendo che possa fargli trovare il nascondiglio dei rapitori, decide di girare la città in cerca di quel luogo. Arrivato in un quartiere simile a quello raffigurato nel disegno, vede un camioncino rosso entrare in un garage di una casa privata. Moser decide di entrare in quell'appartamento e finalmente scopre ed arresta tutti i componenti dell'organizzazione. Ritrova anche l'ultima bambina scomparsa. Mentre, grazie all'aiuto di Rex, l'altra piccola vittima ricomincia a parlare.